A distanza di oltre tre anni dalla sua introduzione, nel maggio 2020 sotto il governo Conte, il Superbonus oggi è al 110% solo per alcuni soggetti, mentre già da gennaio è stato tagliato al 90% e dal 2024 scatterà un ulteriore decalage. Un ulteriore decalage è stato previsto dalla manovra 2022 del governo Draghi, che ha prorogato l’incentivo fino al 2025, prevedendo una riduzione dell’agevolazione al 70% per il 2024 e al 65% per il 2025.

L’attesa circa possibili interventi, che potrebbero trovare spazio nel decreto Anticipi o nella Legge di Bilancio 2024, è legata al fatto che secondo i dati forniti dal Sole24Ore sono 36.000 i condomini che hanno avviato lavori nel corso dell’anno ma per i quali la data di chiusura dei cantieri è tutt’altro che vicina.

Si tratterebbe di circa 13 miliardi di euro di interventi ancora in corso o in attesa di avvio, per i quali la data del 31 dicembre 2023 risulta quindi cruciale.

Cosa cambia?

I CONDOMINI. Dal primo gennaio 2023 l’incentivo è sceso al 90%. E’ rimasto al 110% fino a fine anno solo per i condomini in cui l’assemblea abbia deliberato i lavori entro il 18 novembre 2022 e la Cilas – la comunicazione di inizio lavori asseverata – sia stata presentata entro il 31 dicembre, o abbia deliberato dal 19 al 24 novembre 2022 ma presentando la Cilas entro il 25 novembre.

LE VILLETTE. Le villette rigorosamente prima casa il cui proprietario abbia un “reddito di riferimento” non superiore a 15.000 euro possono usufruire del bonus al 90% fino al 31 dicembre 2023. L’incentivo è rimasto al 110% fino a fine anno per le villette con lavori già avanzati: per gli edifici unifamiliari unità immobiliari indipendenti che al 30 settembre 2022 avevano raggiunto almeno il 30% dei lavori, il termine per concludere la spesa e portarla in detrazione beneficiando del 110% è stato spostato dal decreto asset dal 30 settembre al 31 dicembre 2023.

STOP CESSIONE E SCONTO IN FATTURA. Dal 17 febbraio scorso non è più possibile usufruire dello sconto in fattura e della cessione del credito. Sono però esclusi dallo stop alle cessioni i bonus per la rimozione delle barriere architettoniche, quelli sugli immobili danneggiati dall’alluvione nelle Marche e dai terremoti. Eccezione anche per Iacp, onlus e cooperative di abitazione e i lavori di riqualificazione urbana.

Tuttavia, potrebbero esserci delle valide alternative anziché ricorrere al Superbonus al 110%. I bonus edilizi attivi nel 2024 sono 6 in totale, in base a quanto previsto dalla legge. 

Bonus edilizi:

 Bonus ristrutturazioni

Consente di ristrutturare case ad uso abitativo ottenendo una detrazione pari al 50% delle spese ammesse, fino ad un massimo di 96.000 euro per ogni unità abitativa.

Bonus mobili 2024: l’importo massimo scende

Consente di usufruire di un’agevolazione Irpef del 50% sulla spesa totale sostenuta. Tuttavia l’importo limite ammissibile diminuisce rispetto al 2023, infatti scende a 5.000 euro rispetto agli 8.000 dell’anno precedente. Resta anche la possibilità di ottenere il bonus elettrodomestici senza ristrutturazione ma solo ad una condizione.

Sismabonus proroga 2024

Anche i lavori di messa in sicurezza sismica di un immobile continuano a beneficiare di uno sconto fiscale del 50 per cento nel 2024. Come avviene per le ristrutturazione il tetto dei costi agevolabili è di 96.000 euro. Tuttavia la detrazione può salire all’85% solo nel caso in cui i lavori realizzati consentano all’immobile di ridurre il rischio sismico di 2 classi. Inoltre, restano pure le detrazioni del 75% e 85% per i lavori antisismici nei condomini.

Bonus barriere architettoniche 2024

Non cambia l’agevolazione per la rimozione degli ostacoli architettonici all’interno di un immobile. Si tratta di una detrazione che può arrivare fino al 75% del costo di lavori che migliorano la vita domestica dei diversamente abili. Come per esempio l’installazione di ascensori o il rifacimento di pavimenti e scale. In base alle dimensioni dell’edificio la spesa massima detraibile nel 2024 è compresa fra 30.000 e 50.000 euro.

Detrazioni fiscali per verde e giardini 2024

Anche la cura del verde di casa permette di ottenere un bonus fino al 31 dicembre 2024. Si tratta di un’agevolazione fiscale del 36% per le spese di manutenzione dei giardini, balconi o l’installazione di impianti di irrigazione, fino a 5.000 euro. Di conseguenza con questa detrazione si possono ricevere crediti fiscali fino a 1.800 euro da utilizzare in compensazione delle tasse da pagare.

Fra i bonus edilizi restano anche quelli per la sostituzione di infissi e porte di casa al 50% dei costi sostenuti.

In sintesi, come abbiamo visto i principali cambiamenti introdotti dalla manovra finanziaria 2024 riguardano la riduzione delle percentuali di detrazioni fiscali oppure l’abbassamento dei tetti di spesa ammissibili. Queste scelte sono state fatte per ridurre il peso dei bonus edilizi sulle casse dello stato e di conseguenza risparmiare sulle diverse voci di spesa.

 

 

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